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CRYPTOBLABES GNIDIELLA (tignola rigata della vite e degli agrumi): una nuova insidia, l’importanza del monitoraggio  Valentina Antoniazzi 9 Giugno 2025

CRYPTOBLABES GNIDIELLA (tignola rigata della vite e degli agrumi): una nuova insidia, l’importanza del monitoraggio 

Adulto di C. Gnidiella

Adulto di C. Gnidiella

La presenza della tignola rigata della vite e degli agrumi Cryptoblabes gnidiella è ormai accertata da molti anni in Italia, ma solo recentemente la sua presenza è pericolosamente aumentata soprattutto in vigneto tanto da diventare il fitofago chiave in alcune aree litoranee, comprese in un raggio di circa 30 chilometri dalla costa. Le regioni italiane più colpite sono la Toscana e la Puglia, con segnalazioni importanti anche in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia. 

DANNOSITÀ: 

Danno su grappoli

Danno su grappoli

I danni più consistenti di questo lepidottero si riscontrano a partire dalla seconda metà di luglio e l’inizio di agosto che, a seconda della varietà di vite considerata, corrisponde alle fasi fenologiche di chiusura grappolo e inizio invaiatura.  

Quali sono i danni riconoscibili? 

  • Stadio larvale: esse mangiano i tessuti verdi del grappolo quali rachide, peduncolo e pedicello, e si nota un progressivo appassimento degli acini. Inoltre, producono una grossa quantità di seta cosparsa di escrementi; 
  • Allo stadio avanzato dell’attacco si nota un raggrinzimento di tutto il grappolo; 
  • Il fattore umidità può favorire la comparsa di alcuni funghi e marciumi acidi (es. Botrytis cinerea). 

FATTORI CHE INFLUISCONO SULL’ENTITA’ DELLA POPOLAZIONE DI C. GNIDIELLA 

  • Temperatura: temperature che variano dai 25°C ai 30°C risultano ottimali per lo sfarfallamento. 
  • Umidità: umidità relativa superiore al 60%; 
  • Varietà di uva: le varietà di uva a maturazione tardiva che arrivano alla vendemmia a fine settembre e alla metà di ottobre sono quelle più suscettibili. 
  • Grappoli molto grandi e compatti: rappresentano un’aggravante in quanto al loro interno si crea un microhabitat estremamente favorevole all’insetto. 

Esempi di varietà suscettibili per questi motivi sono l’Aglianico in Puglia, il  Sangiovese in Toscana. 

L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO 

Le difficoltà che tutt’ora si incontrano sono legate al riconoscimento delle larve e delle uova che si trovano all’interno dei grappoli. Il monitoraggio con trappole a feromone sessuale risulta di fondamentale importanza: 

  • per identificare le curve e l’inizio dei voli (variabili annualmente); 
  • per una stima della densità della popolazione dell’insetto presente in vigneto (in zone di presenza accertata); 
  • perché C. gnidiella è in grande espansione, ogni anno ‘’invade’’ nuovi territori (zone limitrofe); 
  • per una corretta e specifica impostazione della strategia di difesa 

MONITORAGGIO CON TRAPPOLA TRAPTEST® ONE

Traptest one installata in vigneto

Traptest one installata in vigneto

Per il monitoraggio di C. gnidiella si consiglia di impiegare trappole Traptest® ONE innescate con il dispenser feromonico specifico. Si consiglia la sostituzione del dispenser ogni tre settimane.  

TRAPTEST® ONE è formata da un tettuccio e da un fondo collato, uniti tra loro ad assi incrociati; l’erogatore di feromone va posizionato al centro del fondo collato, dove gli individui maschi, attratti dal feromone sessuale, saranno catturati. 

Le trappole devono:  

  • essere posizionate a partire da maggio, prima dell’inizio dei voli degli adulti; 
  • essere controllate periodicamente (settimanalmente); 
  • essere installate tre trappole per ogni ettaro di vigneto. 

INTEGRAZIONE CON METODI DI DIFESA 

Catture di adulti

Catture di adulti

In caso di accertata presenza di adulti di Cryptoblabes gnidiella, si deve provvedere ad intervenire con specifici trattamenti insetticidi, tenendo sempre in considerazione quelli già previsti per altri fitofagi (in primis: Lobesia botrana). 

I metodi tutt’oggi utilizzati sono: 

  • trattamento con insetticidi: sia chimici che biologici, es: Bacillus thuringiensis; 
  • metodo della confusione sessuale: ancora in fase di sperimentazione. 

Risulta importante conoscere alcune pratiche agronomiche che possono essere utili per la prevenzione: 

  • creare un microclima sfavorevole all’insetto; 
  • rimozione dei residui dei grappoli dal vigneto dopo la vendemmia; 
  • monitorare la vicinanza di vigneti abbandonati che possono essere luoghi dove l’insetto vive e si riproduce per poi spostarsi su vigneti vicini. 

Per conoscere ulteriori dettagli su TRAPTEST® ONE, clicca qui.

Oppure contattaci al Tel: +39 02 3351 4890 o alla e-mail: customer.agro@geaitaly.it